Comunicato stampa – Proprietà intellettuale dei contenuti testuali della Mostra.
Nell'ambito della mostra recentemente allestita dalla nostra organizzazione no-profit Euratina, sono stati scritti diversi testi basati su interviste, testimonianze e riflessioni. Questi testi sono il risultato della collaborazione di quattro persone, a sostegno del progetto collettivo dell'associazione.
Ricordiamo che, in conformità con la legge applicabile e lo spirito con cui è stato condotto questo lavoro, tutti i contenuti testuali prodotti nell'ambito di questa mostra sono di proprietà esclusiva dell'organizzazione no-profit Euratina. I relativi diritti di proprietà appartengono all'associazione, in qualità di ente promotore e promotore del progetto. Nessuno, inclusi eventuali coautori, può utilizzare questi testi per scopi privati, promozionali, legati a eventi o di altro tipo senza l'espressa autorizzazione scritta di Euratina.
In qualsiasi mostra o pubblicazione successiva, i coautori saranno menzionati a titolo di riconoscimento, senza che venga loro concesso alcun diritto di sfruttamento autonomo. Questo promemoria ha lo scopo di tutelare l'integrità del lavoro collettivo svolto all'interno della nostra organizzazione no-profit e di garantire un utilizzo equo, coerente e rispettoso della missione che ci unisce.
Vi ringraziamo per la comprensione e il supporto.

Ai crocevia del passato e del futuro: la Ciociaria vista dalle donne.
Io sono una forza del Passato.
Il mio amore va tutto alla tradizione.
Vengo dalle rovine, dalle chiese, dalle pale d'altare, dai villaggi dimenticati degli Appennini dove vissero i miei fratelli.
Vago come un pazzo, come un cane senza padrone, oppure osservo i tramonti, i mattini
Su Roma, sulla Ciociaria, sul mondo.
Estratto dalla Poesia di Pier Paolo Pasolini (1964)
La Ciociaria, un tempo conosciuta come "i territori poveri", è sempre stata ricca di grano, vino, lavoro e storia. Terra di pastori, tra tradizioni e folklore, la regione offre a chiunque lo desideri un perfetto equilibrio tra natura e cultura.
Nel cuore di questa terra, immersa nella fertile Valle di Comino, si trova l'antica città di Atina. Fondata dagli dèi e cullata dalle leggende, Atina e la Valle di Comino non possono affidarsi solo al loro passato per costruire un futuro promettente. Come tutti gli altri villaggi della Ciociaria—Atina, Casalvieri, Posta Fibreno, Alvito, Gallinaro, Settefrati, Villa Latina, Picinisco, San Donato Val di Comino, per citarne alcuni—cercano di sfuggire alla stagnazione economica e allo spopolamento.
Attraverso una mostra fatta di testi e immagini, la nostra associazione vi farà scoprire la vitalità culturale di questa terra rurale. Si tratta di un processo di ricostruzione unico che, dagli eventi tragici della Seconda Guerra Mondiale e dalla massiccia emigrazione, attraversa soprattutto le emozioni delle persone. La riappropriazione dell’identità con fierezza, anche in Italia, sembra passare attraverso la promozione delle cantine vinicole e dei prodotti gastronomici locali. Ma si rafforza anche grazie a una rinascita artistica, con pittori, scultori, scrittori e talentuosi artigiani, che mantengono il legame stretto tra il popolo ciociaro e l'arte contemporanea.
Infine, questa identità si cristallizza nella difesa del patrimonio, fatto di edifici religiosi e civili, sentieri e tesori archeologici.
La mostra sceglie di dare voce femminile al sapere, alle credenze, alla gastronomia, alle lotte di potere, alle arti maggiori, all’emancipazione, all’educazione e alle tradizioni in generale. Sulle orme delle donne ciociare straordinarie, di ieri e di oggi, la mostra rende omaggio alle cittadine che, con determinazione, abbracciano questo movimento collettivo.
L'esposizione raccoglie storie di donne ispiratrici, che, dall’avvento dell’era moderna fino alla Seconda Guerra Mondiale, hanno atteso troppo a lungo per essere riconosciute. Qui raccontano la loro percezione della modernità in una regione ancora tutta da scoprire dal grande pubblico. Tra emancipazione e tradizionalismo, le donne ciociare non rappresentano forse magnificamente l’anima italiana?